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L’ora legale: il modo più subdolo per rubarti un'ora di sonno

28/03/2025

L’ora legale, o anche comunemente conosciuta come “dormoun’orainpiùounainmeno????” entrerà in vigore il 30 di marzo.  
 
Uno dei più grandi misteri a cui l’umanità non ha ancora saputo dare una risposta è da sempre considerato proprio questo: com’è possibile che nonostante abbia cadenza annuale, confonda così tanto i neuroni di tutti? 
Se anche tu come noi stai cercando di capire come dovrai spostare le lancette il 30 marzo, sei nel posto giusto. Ma solo perché abbiamo chiesto a Google, non perché ci fosse chiaro.  
Diciamo che abbiamo fatto una ricerca al posto tuo e l’abbiamo riscritta in modo carino.  
Che poi scusa, l’ora legale è nata proprio con l’obiettivo di risparmiare energia e consumare meno, come facevamo a non parlarne?  
 
Il primo a proporla fu Benjamin Franklin nel 1784, con un articolo satirico sul Journal de Paris in cui suggeriva di svegliarsi prima la mattina per sfruttare la luce del sole e risparmiare su candele e legna. Franklin racconta che una mattina si svegliò alle 6, e con suo grande stupore notò che il sole era già alto nel cielo, e illuminava tutto gratis. Scioccato da questa "rivelazione", si rese conto che se tutti si fossero svegliati prima, sarebbero state usate molte meno candele e legna da ardere la sera. 
Spoiler: nessuno gli diede retta.  
 
Mi fa molto ridere che a contrastare l’idea di Franklin fu un tale che lui ironicamente definisce “un dotto filosofo della natura”, secondo il quale non era possibile che la luce fosse entrata dalle finestre della stanza di Franklin, ma che queste abbiano invece «solo fatto uscire il buio». Che gran filosofo della natura.  
 
Nello specifico lui suggeriva che per risparmiare sulla luce (che a quel tempo comprendeva legna da ardere, candele e olio per lanterne) le riforme avrebbero dovuto essere:  
1. imporre una tassa per ogni finestra munita di imposte o persiane; 
2. disporre delle guardie nelle botteghe dei fabbricanti di candele di cera e controllare la vendita di legna, cera e olio da lanterne; 
3. posti di blocco dopo il tramonto (non si sa perché); 
4. ogni mattina al sorgere del sole (intorno alle 6) sparare delle cannonate in strada per svegliare tutti, 
affermando che tali riforme avrebbero potuto essere problematiche solo per due tre giorni e che poi tutti sarebbero stati felici di godere della luce e di risparmiare. Non aveva tutti i torti, ma a quale costo?
L’idea tornò in auge durante la Prima Guerra Mondiale, quando la Germania adottò l’ora legale per risparmiare sul carbone. Altri Paesi seguirono poi l’esempio e, da lì, è diventata una tradizione.                                                                                                                                             
 
Ritornando ai nostri giorni, quindi l’ora va spostata avanti o indietro? In realtà per arrivarci basta pensare che l’estate ha le giornate più lunghe e che per fare ciò bisogna “sacrificare” un’ora di buio e dunque un’ora di sonno. Quindi portando avanti di un’ora la lancetta. Facile, no?  
 
Tra i benefici che questo spostamento temporale comporta, troviamo sicuramente la possibilità di uscire da lavoro e viversi la vita con ancora un po’ di luce, oltre che il risparmio sulle bollette.  
In Italia, secondo Terna, il risparmio energetico legato all’ora legale raggiunge circa i 420 GWh all’anno, ovvero circa 190 milioni di euro risparmiati (pre-crisi energetica), un dato che frutta più che altro a livello nazionale poiché in realtà sulle bollette delle singole famiglie equivale a pochi euro.  
Logico che con il miglioramento dell’efficienza energetica (lampadine LED, case più isolate, energia rinnovabile), il risparmio dell’ora legale è meno impattante rispetto al passato.  

Ma quindi ha ancora senso? 
Dipende. Alcuni paesi hanno deciso di abolirla perché il risparmio non era significativo rispetto ai disagi del cambio d'ora (“jet lag”, problemi di produttività, aumento di incidenti stradali). Altri, come l’Italia, la mantengono perché porta comunque un beneficio, seppur ridotto.  
 
Non per essere di parte, ma la domanda che dovremmo porci piuttosto é: perché non possiamo avere un’ora in più di luce anche d’inverno? Il mondo non sarebbe un posto migliore?  

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