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Coachella Festival energia

Festival green: e il Coachella?

30/04/2025

Ogni primavera, nel cuore del deserto californiano, prende vita uno degli eventi musicali più iconici al mondo: il Coachella Valley Music and Arts Festival, per gli amici solo Coachella. Oltre ad essere un’esperienza prettamente musicale, in realtà negli anni è diventata un vero e proprio fenomeno culturale e mediatico a livello globale, capace di dettare tendenze nell’ambito della moda, dell'arte e del lifestyle. Per noi comuni mortali che lo seguiamo tramite telefono sembra il Paese dei Balocchi, ma dietro le quinte di scenografie spettacolari, installazioni artistiche avveniristiche e lineup di fama internazionale, c’è un’enorme macchina organizzativa che lavora per rendere possibile tutto questo.  
E la domanda che personalmente mi è sorta spontanea è stata: come si alimenta un festival di questa portata nel bel mezzo del deserto? Con una mega prolunga?  
 
 

L'idea del festival 

Il Coachella Festival nasce da un’idea di Paul Tollett e Rick Van Santen, due promoter dell'agenzia Goldenvoice, pilastro degli eventi musicali negli Stati Uniti. 
Dopo aver assistito a un concerto storico dei Pearl Jam nel 1993, che suonarono proprio a Indio per protesta contro il monopolio di Ticketmaster, i due promoter si resero conto di aver svoltato. Quel concerto gli fece capire che anche in mezzo al nulla si poteva radunare tantissima gente per un evento musicale. Da lì, anni dopo, è partito il progetto di creare un festival alternativo, gigantesco e immersivo, la cui prima edizione prese vita nel 1999, sempre a Indio. Nonostante la sua nota fama sia esplosa durante gli ultimi anni grazie appunto alla risonanza mediatica che ha avuto con influencer, brand, sponsor e pubblicità di ogni tipo, questa nuova versione di Woodstock moderna, è diventata un fenomeno globale.  

 

Come viene alimentato

Organizzare un evento delle dimensioni del Coachella Festival in un contesto estremo come il deserto californiano non è proprio un gioco da ragazzi. Mentre in passato purtroppo l’organizzazione si appoggiava a generatori diesel, che avevano un notevole impatto ambientale, oggi c’è stata una svolta.  
Nonostante il festival attualmente consumi come una piccola città, utilizzando circa 26 megawatt di potenza, le menti a capo stanno sperimentando soluzioni più sostenibili, integrando microreti mobili, sistemi fotovoltaici e batterie di accumulo per ridurre il ricorso ai combustibili fossili. 

 

L'impronta ecologica...

Purtroppo, l’altra medaglia del festival è ovviamente un'importante impronta ecologica. Ogni anno partecipano circa 750 mila persone, che contribuiscono a favorire consumo energetico, emissioni dei trasporti, uso massiccio di plastica, generazione di rifiuti e spreco d’acqua, considerando che l’evento inoltre si svolge in un’area fragile dal punto di vista ambientale.  
Nel tempo, l'organizzazione ha introdotto iniziative come stazioni di riciclo, torri solari e progetti di compensazione, facendosi aiutare da sponsor e brand, per cercare di migliorare l’impatto senza snaturare l’esperienza, ma c’è ancora tanto da fare.  

 

...e come l'hanno ridotta

Per contrastare gli effetti negativi sull’ambiente, il Coachella ha avviato diverse iniziative di sostenibilità. Tra queste, l’introduzione di torri luminose alimentate a batteria solare per i parcheggi e i campeggi, insieme alla presenza di stazioni di ricarica alimentate da energie rinnovabili. 
Uno degli esempi più originali è la Sustainable Dance Floor: una pista da ballo cinetica installata nella Heineken House, dove l’energia generata dai movimenti dei partecipanti veniva utilizzata per caricare dispositivi elettronici.   
Interessante anche l’esempio di Global Inheritance, un'organizzazione no profit partner di Coachella che ogni anno porta attrazioni come Energy Playground, altalene e giostre che generano elettricità, o Carpoolchella, iniziative di car sharing con premi per chi arriva con più passeggeri, oppure Recycle for a Prize, più ricicli, più vinci gadget. 
Anche i brand sponsor si stanno adeguando, utilizzando i propri spazi per promuovere iniziative green e rendere la sostenibilità parte integrante dell’esperienza del festival.  Un modo creativo per sensibilizzare e coinvolgere il pubblico sul tema dell’energia sostenibile, favorendo comunque il divertimento e la spensieratezza. 

 

Altri eventi green

Il Coachella Festival non è l’unico evento a muoversi in questa direzione. Essendo il settore dei grandi eventi musicali nel mirino dei nostri telefoni e avendo per questo un’importante presenza online, si stanno facendo dei passi avanti per adottare sempre più soluzioni tecnologiche green. Pannelli solari portatili, batterie a lunga durata, torri eoliche compatte e tecnologie per il risparmio idrico sono solo alcuni degli strumenti che stanno rivoluzionando la logistica dei festival. Un altro esempio è l’adozione di sistemi di monitoraggio energetico in tempo reale che aiuta gli organizzatori a capire dove intervenire per migliorare l’efficienza e dove ridurre gli sprechi. 
Con la consapevolezza ambientale ormai saldamente integrata nella nostra vita quotidiana, la costante condivisione online degli eventi ha messo in evidenza il senso di responsabilità crescente delle organizzazioni. Ad esempio, il Boom Festival in Portogallo è alimentato in gran parte da energie rinnovabili e ha una forte impronta ecologica così come il DGTL di Amsterdam, noto per il suo impegno verso l’economia circolare, con rifiuti quasi zero e un uso sapiente delle risorse. 
In Italia, troviamo esempi come lo Sherwood Festival di Padova o il Festa della Musica che cercano di ridurre il proprio impatto tramite trasporti condivisi, uso di materiali riciclabili e sensibilizzazione del pubblico. 

 

 

Quanto vi abbiamo raccontato non vuole essere una critica a chi si gode i festival ballando in ciabatte glitterate nel deserto, ma semplicemente accendere un faro per creare consapevolezza e, ovviamente, fare un po’ di gossip.  
Coachella ci dimostra che anche i festival più scintillanti possono iniziare a fare il loro piccolo (ma significativo) passo verso un futuro migliore.
Non che il deserto californiano sia pronto a diventare la nuova foresta pluviale, ma almeno tra un DJ set e un selfie, forse stiamo iniziando ad accorgerci di qualcosina in più. Forse. 

 

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