Cos'è questa moda delle tote bag?
Non ha zip, non ha tasche segrete, non ha grandi pretese e nemmeno ha bisogno di presentazioni. Oggi parliamo delle tote bag e di come una semplice borsa in tela sia riuscita a diventare un simbolo di identità, appartenenza e (sì) anche di rivoluzione quotidiana.
Negli ultimi anni le abbiamo ritrovate davvero ovunque (dall’università al supermercato, dal concerto indie, alla protesta per il clima), ma la caratteristica che sicuramente rende così unica la tote bag è che non conosce generazione, nè lo scorrere del tempo. Io penso di averne almeno 10 a casa e ognuna ha il proprio ruolo ben designato: borsa della spesa, borsa della palestra, borsa del lavoro. E poi vogliamo parlare del fatto che ripiegandole entrano letteralmente IN OGNI DOVE?
Bene, se anche te ne hai una, allora sei ufficialmente dei nostri.
Un po’ di storia: dalla spesa alla coolness
All’inizio le tote bag erano molto meno cool di ora, ma soprattutto non erano considerate un accessorio di moda.
Non a caso, “tote” in inglese vuol dire trasportare. Makes sense. Eppure, per oltre un secolo, il termine non riesce a entrare nel linguaggio comune e rimane praticamente ignorato. Solo nel 1944 il marchio americano di articoli outdoor LL Bean lancia un accessorio semplice ma rivoluzionario: una borsa simile a una scatola con due manici, progettata per trasportare il ghiaccio dal bagagliaio dell’auto al freezer di casa (una sorta di trisavola della borsa frigo). È la prima vera tote bag della storia e, grazie alla sua resistenza e versatilità, conquista subito il pubblico, spingendo l’azienda ad ampliare la gamma con diverse dimensioni e colori.
Inizialmente erano fatte in cotone canvas super resistente, tipo quello delle tende militari o delle vele: letteralmente indistruttibili. Ovviamente poi con l’evoluzione dei materiali siamo arrivati ad averne di tutti i tipi, dal lino, alla juta, da materiali riciclati fino al nostro purtroppo tanto conosciuto poliestere.
Tote bag come stile di vita
La tote bag ha iniziato a riprendere piede anche grazie alla Generazione Z, nota per il modo in cui recupera e reinterpreta stili vintage rendendo la moda ciclica, e che ha saputo trasformare il passato in tendenza contemporanea.
Ma poi, diciamocelo, quanti aspetti positivi ha?
- Scelta consapevole: il primo in assoluto, zero plastica, 100% identità.
- Praticità 10/10: la butti in borsa, la tiri fuori, ci infili qualsiasi cosa.
- Personalizzabile all’infinito: stampe, colori, forme, case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale.
- Estetica minimal-chic: funziona sempre con qualsiasi outfit. Pigiama e voglia di niente? Ci sta lo stesso.
La coppia perfetta: tote bag e sostenibilità
Non è solo una questione di stile: usare una tote bag significa anche dare un bel colpo alla plastica usa e getta. Ogni volta che dici “no grazie” alla classica busta al supermercato, stai evitando un oggetto che spesso finisce in discarica dopo pochi minuti di utilizzo (e che impiega secoli a degradarsi). Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente, la riduzione della plastica monouso è una delle priorità per limitare l’inquinamento marino e l’impatto ambientale del packaging.
La tote bag, invece, è riutilizzabile all’infinito (o almeno finché non la dimentichi da qualche parte). E non parliamo solo della spesa: c’è chi (tipo me) la usa come borsa da palestra, zaino universitario, contenitore per i libri, persino per il pranzo da ufficio.
È versatile, resistente e decisamente più carina della plastica trasparente, che si rompe appena ci metti dentro una bottiglia d’acqua.
Ed è proprio così che inizia il cambiamento: da piccoli gesti.
E proprio parlando di piccole abitudini che cambiano il mondo… lo sapevi che Power4U l’anno scorso ha lanciato una “Sfida green: 3 giorni senza plastica”?
Magari all’inizio ti manca la “comodità”, poi ti accorgi che ci sono tantissimi modi per farne a meno.
Gossip eco-chic: Audrey Hepburn e la tote bag
Lo sapevi che Audrey Hepburn (sì, proprio lei, l’eleganza fatta persona) usava la tote bag già negli anni ’60?
Altro che trend passeggero: quella donna portava in giro una borsa in tela con la stessa naturalezza con cui io oggi porto in giro il mio ventilatore portatile. Il suo stile minimal, senza tempo, e le sue scelte consapevoli sono praticamente le stesse vibes che cerchiamo oggi.
Quindi la prossima volta che esci con la tua tote, pensa che stai seguendo le orme di una leggenda. Solo che invece di Tiffany, magari vai al mercatino bio sotto casa.